18 AGOSTO 2008: ARZENGIO
Il primo giorno delle mie vacanze in Lunigiana mi riserva una bella sorpresa. La mattina ho un paio d'ore a disposizione e ne approfitto per un giro ad Arzengio, non lontano da Pontremoli, che raggiungo dopo qualche curva passando dal convento dei Cappuccini.
Supero il paese passando una strada molto stretta e parcheggio in un campo più in alto da dove si vede tutto il paese e la sua struttura circolare. Vedo i cartelli della Via Francigena e inizia a camminare per le strette vie del borgo, seguendo l'indicazione "Castello" posto nei pressi di una scalinata, ma senza incontrarne nessuna traccia. Scendo verso la strada asfaltata, ammirando una splendida vista della valle del Magra, da Pontremoli a Mulazzo. Non trovo la chiesa e mentre sto per concludere il mio giro passando da una galleria, chiedo a un signore dove si trovi. Mi dice che è un po' più in alto, ma vicinissima e si offre anche di farmi visitare il borgo. Seguo allora il Signor Luigi, come mi dirà poi, che mi conduce per gli ultimi passaggi voltati da dove ero passato. Mi racconta che ad Arzengio esisteva un castello, distrutto poi nel XIII secolo dai pontremolesi e che rimangono alcuni tracce delle mura inglobate nelle case, dove appunto stiamo passando. Mi porta poi verso la zona chimata "Castello", dove appunto si trovava, dove oggi è una piccola piazza, scendiamo verso una terrazza dove mi indica tutti i borghi che si vedono da Arzengio, da Bassone a Torrano a Careola. Saliamo quindi verso la chiesa, di nuova costruzione, con il campanile staccato posto dove si trovava l'antica chiesa nei pressi del vecchio cimitero. Incontriamo una signora e Luigi gli chiede di mostrarmi una vecchia cartolina della chiesa che subito mi porta da casa sua. Luigi mi parla anche di un torrente dove faceva il bagno da ragazzo, ma forse non ci si arriva più, con due cascatelle di pochi metri. Inoltre mi dice che salendo verso la Crocetta ci sono le stazioni della Via Crucis. Ormai è ora di andare, ci salutiamo con una foto a lui e al suo paese, di cui va veramente orgoglioso, ma in cui ci può stare solo per pochi mesi all'anno. Eh si, Lunigiana terra di emigranti, e la storia si ripete.

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