Capodanno in Lunigiana: 3 gennaio: all'improvviso il mare
Il 3 gennaio ci svegliamo alle 9 di mattina. Da molto tempo mi interessava il castello di Ponzanello, non so perchè, ma da alcune foto viste e per la sua storia mi incuriosiva molto. Passiamo a prendere Claudio, come al solito in ritardo e partiamo in direzione Ponzanello, comune di Fosdinovo. Percorriamo la SS62 della Cisa e tra Villafranca e Aulla ci fermiamo un attimo a scattare un paio di foto al bel borgo di Lusuolo sull'altra sponda della Magra e la sottostante chiesaccia di Fornoli.
Non ci si può più arrivare a piedi, purtoppo i lavori per il raddoppio della pontremolese hanno deturpato il territorio e nonostante la galleria di Fornoli sia stata finita da molto tempo, tutto rimane uguale. La solita italianata?
Continuiamo verso Aulla e prendiamo la SS63 del Cerreto, per abbandonarla dopo poco girando a destra seguendo i cartelli Pomarino e Ponzanello.
Non siamo mai stati da queste parti e soprattutto, per essere una stradina di alta collina, il fondo è tenuto benissimo, abbastanza strano in Lunigiana... Superato Pomarino, cominciano a salire più ripidamente. Sulla destra si apre la bellissima vista di Bibola e Vecchietto e immaginiamo questi luoghi durante il Medioevo, i pellegrini e i mercanti sulla Via Francigena e i castelli a difesa dei diversi feudi.
Dopo molti tornanti arriviamo a Ponzanello, con il castello soprastante. È una bellissima giornata di sole e giriamo nel borgo accompagnati da un gatto che ci segue per tutto il tempo della nostra visita.
Ponzanello ha un'aria un po' decadente molta suggestiva, con la bella porta d'entrata al borgo, le maestà murate nelle case, gli archivolti e i ruderi del castello. La chiesa dall'esterno appare abbastanze rovinata, dal suo piazzale si scorge sul fondo Tendola. Saliamo verso il castello lungo un breve e facile sentiero. Rimangono imponenti ruderi quadrangolari ai quali si accede da una porta ancora in parte intatta.
Nella parte interiore la vegetazione sta prendendo il pieno possesso del posto, ma è ancora possibile percorrere l'intero perimetro interno. La caratteristica finestra sul borgo ci mostra una diversa vista del paese. Una ristrutturazione come per il castello dell'Aquila di Gragnola sarebbe fantastica.
Abbandoniamo il castello e lasciamo il borgo. La vista migliore di Ponzanello la ammiriamo lungo la strada per Fosdinovo.
Ed ecco la sorpresa della giornata. Dopo altri tornanti, all'improvviso la vista si apre, il sole ci abbaglia e appare in fondo il mare. Vediamo il Golfo dei Poeti fino alla piana di Sarzana e rimaniamo come inebetiti. Ci riprendiamo e al bivio tra Tendola e Fosdinovo giriamo a sinistra per la prima.
La luce qua è ottima, un altro borgo da cartolina. Meglio conservato di Ponzanello, con la bella strada principale ornata da maestà e portali in arenaria, il borgo conserva ricordi malaspiniani, come uno stemma che scoviamo all'interno di un piccolo cortile. Arrivati fino alla chiesa, ci giriamo intorno e troviamo alcune sculture e un muro fatto di piastrelle con le impronte delle mani della coppie del paese. Da qui si gode un bel panorama ed aguzzando la vista scorgiamo in lontanaza il castello di Ponzanello.
Sulla via del ritorno verso la macchina, una signora ci racconta che una volta, nei pressi della chiesa c'erano degli archi meravigliosi, distrutti negli anni scorsi e ci consiglia di andare a vedere i mulini di Ceserano. Noi torniamo però verso Fosdinovo, che ci appare con l'imponente castello in pochi minuti. Oggi è giorno di piccoli borghi però e allora continuiamo per Giucano, circondato dagli ulivi. Lasciamo la macchina in un parcheggio appena fuori dal paese e giriamo per le sue viuzze, vediamo le due chiese, una in ristrutturazione, un bel palazzo nella piazza, con portali e finestre riccamente ornati, maestà, portali in arenaria, iscrizioni che ci incuriosiscono. Insomma, Giucano si potrebbe usare come pubblicità per tutta la Lunigiana.
Sono quasi le 3 e mezza, ma già cominciamo a notare il sole che scende, la giornata è sempre stupenda. Su due piedi decidiamo allora di rivedere un altro tramonto sul mare. Attraversiamo Sarzana e andiamo verso Lerici. Non so come, ma a Romito Magra sbaglio strada ad una rotonda improvvisata. Cominciamo a salire verso Montemarcello Magra, l'errore è ricompensato da viste bellissime sulla piana di Luni e le Alpi Apuane.
Non ci fermiamo a Montemarcello e cominciamo una lunga e tortuosa discesa verso Lerici, passando da La Serra e ammirando la costa ligure. Turisti ce ne sono, che parcheggiano un po' a caso per fare fotografie. La nostra tappa finale è Tellaro, dove finalmente arriviamo un po' stanchi di tante curve. Parcheggiamo facilmente, siamo a gennaio, d'estate bisogna salire fino al cimitero dove c'è un piccolo parcheggio e pregare per trovarlo. Tellaro ci ricorda le Cinque Terre, con le case dai colori diversi e tenui, gli stretti carrugi e il porticciolo. Un consiglio per tutti, visitatelo d'inverno e non d'estate, poca gente e molto più suggestivo. Il tramonto sulla chiesetta di San Giorgio è indescrivibile.
È scesa la notte, torniamo sui nostri passi verso la Lunigiana interna. Fastatica giornata. Domani si parte e allora si cena tutti insieme al Manhattan di Mulazzo, ristorante che si è fatto un nome poco a poco ed adesso è quasi sempre pieno. Testaroli al pesto e tagliata, per salutare la fine delle vacanze di un altro anno.

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