Capodanno in Lunigiana: 30 dicembre 2006
Nei giorni passati in Lunigiana prima e dopo Capodanno, abbiamo fatto alcune escursioni in alcuni borghi medievali spingendosi fino alle Cinque Terre e Tellaro.
Siamo arrivati il 29 dicembre, con la speranza di poter ripetere l'esperienza dell'anno scorso, con belle sciate nei monti vicini, ma quest'anno il tempo è stato veramente clemente, più primaverile che invernale. La sera andiamo con Andrea, Maurizio e Luca a mangiare da Carolina, a Cravilla di Mulazzo, antipasti misti tipici della Lunigiana (torta d'erbi, coi pien, salumi), ravioli di castagne e tagliata ai funghi e alla rucola, veramente buonissima. Servizio ottimo e rapporto qualità prezzo pure.
Come ogni anno, fino all'ultimo non sappiamo cosa fare il 31 sera, ma non ce ne preoccupiamo, qualcosa salterà fuori. Il giorno 30 decidiamo di andare a Equi Terme, sapendo che le grotte sono chiuse, ma non ci scoraggiamo. Il tempo è scuro e piovoso e la strada fino ad Equi, dopo aver abbandontato la SS 63 del Cerreto è a dir poco penosa, non solo per le condizioni atmosferiche. Buche ovunque, carreggiata ristretta, mancanza di luce una volta sceso il buoi. Un patrimonio come le grotte, ricchezza in Garfagnana all'antro del Corchia e la grotta del Vento, dovrebbero essere più facilmente accessibili. Arriviamo comunque e parcheggiamo appena fuori dal borgo. Ci dirigiamo verso le grotte, ci sono ancora alcune capanne del Presepio Vivente, facciamo un giro del piccolo percorso aperto, nonostante il tempo, Equi conserva il suo fascino, con il ponticello sul torrente Fagli, l'entrata alle grotte e il Solco, fuori dal borgo oltre le terme. Poco prima delle terme, l'acqua emana vapore. La tocchiamo ed è tiepida. Anche dalle piscine sale il vapore. Terme coperte per poter ospitare turisti tutto l'anno sarebbero l'ideale.
La nebbia comincia a scendere e decidiamo lasciare Equi Terme per poter vedere prima che faccia scuro Monte dei Bianchi. Facciamo la strada a ritroso e nei pressi di Monzone prendiamo sulla destra per Monte dei Bianchi, passando da Mezzana. Parcheggiamo appena fuori dal borgo, sede religiosa dell'antica famiglia dei Bianchi d'Erberia e percorriamo la via principale fino alla chiesa e ai resti del monastero. La vista è splendida, ammiriamo Monzone Alto e altri paesini a cui non sappiamo dare nome. Il borgo, come tanti altri della Lunigiana, è ornato da bei portali con stemmi in pietra arenaria. Ci riproponiamo di tornarci in un giorno di sole per vedere meglio il panorama e poter entrare in chiesa.
Sulla via del ritorno, sulla famigerata SR445 della Garfagnana, l'oscurità è totale anche se sono solo le cinque del pomeriggio. Andando verso Aulla, visto il clima natalizio, ci fermiamo a Pallerone a vedere il Presepe Meccanico all'interno della chiesa di San Tommaso Beckett. L'entrata è libera, solo si fa una donazione, necessaria per il mantenimento del presepe. Lo spettacolo è suggestivo ed è accompagnato da una voce esplicativa. Ecco un piccolo video, la qualità è quella che è!
La sera andiamo a cenare Al Pozzo a Filetto di Villafranca, restiamo leggeri dopo l'abbuffata del giorno prima, una bruschetta, testaroli al pesto e panna cotta ai frutti di bosco. Il ristorante è caratteristico ed è pieno per il Capodanno, ancora tutto da decidere...

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